Il 31 maggio 2022 l’ENEA ha certificato che i fondi destinati al Superbonus 110% sono esauriti. Sono infatti stati prenotati incentivi per l’ammontare di 33,7 miliardi di Euro contro i 33,3 miliardi di Euro stanziati dal Governo fino al 2036. Come se non bastasse diverse Banche, tra cui anche grandi istituti come Intesa San Paolo, hanno già dichiarato che non accetteranno più cessioni del credito. Probabilmente la situazione potrebbe sbloccarsi con la conversione in legge del prossimo “Decreto Aiuti”, ma la situazione rimane tutta da vedere.
Cosa succederà a chi ha già iniziato i lavori di ristrutturazione
Per i cantieri già avviati non c’è nulla da temere. Non esiste la possibilità che i lavori si fermino per la mancanza di fondi statali. Diversa però la situazione per chi sta aspettando la risposta positiva per iniziare i lavori: ad oggi infatti non si hanno certezze che il Superbonus 110% venga rifinanziato, potrebbe esserci quindi la possibilità che siamo arrivati al capolinea.
I possibili scenari futuri
I Bonus per essere rifinanziati necessitano di uno scostamento di bilancio oppure un aumento delle tasse.
- Il Governo da una parte dovrà fare di tutto per rifinanziare il Superbonus 110% perchè le scadenze per la richiesta sono ancora valide: come per esempio quella per le villette unifamiliari che sarà valida fino al 31 dicembre 2022 a patto che entro settembre 2022 siano stati fatti almeno il 30% dei lavori complessivi.
- Dall’altra parte però il Governo dovrà rielaborare tutti i Bonus attualmente presenti, perciò non è detto che tutti i bonus legati alla casa che oggi conosciamo rimangano tali o vengano addirittura eliminati.