L’obiettivo di questa direttiva è quello di ridurre le emissioni nocive del 55% entro il 2030, gli edifici nello specifico assorbono il 40% dei consumi energetici europei generando circa il 36% delle emissioni nocive.
Migliorare l’efficienza energetica degli edifici ha il potenziale di aumentarne il benessere abitativo, ridurre l’inquinamento nelle nostre città e creare nuovi posti di lavoro nel settore green.
Altri due aspetti interessanti sono la potenziale riduzione della dipendenza energetica da altri paesi e minori costi di gestione per le famiglie.
Partiamo con il dire che si tratta di una direttiva non di un regolamento, toccherà quindi agli stati legiferare in merito quindi tutto è ancora da definire.
Detto ciò sarà vietato vendere o affittare gli immobili in classe energetica g ad esempio?
La direttiva non lo prevede, anche questo aspetto è demandato ai singoli stati, ad oggi sembra che solo e Francia e Paesi bassi vadano in questa direzione
Ci saranno sanzioni?
L’idea è quella di portare gli immobili in classe G E e F almeno in classe D.
Se l’immobile di tua proprietà fosse in classe E o F basterebbe semplicemente sostituire la caldaia tradizionale con una a condensazione per fare mediamente “un salto” di due classi.
Se si considera che dal 2015, in teoria, in Italia dovrebbero essere disponibili solo più caldaie a condensazione, se la tua caldaia è stata sostituita prima del 2014 con tutta probabilità dovrà essere nuovamente sostituita entro il 2030 se si considera che in media le caldaie moderne hanno una vita tra i 10 e i 15 anni.
Quindi il primo step sembra essere praticamente fisiologico.
Anche per quanto riguarda le sanzioni, nel caso saranno i singoli stati a decidere in merito.