Nuovo Superbonus – Tutto ciò che cambierà nel 2023

Dopo l’approvazione del decreto “Aiuti Quater” il Superbonus verrà rimodulato.

Le due novità più importanti sono: la riammissione delle villette unifamiliari e la modifica dell’aliquota per i condomini.

 

Unifamiliari

Vediamo nello specifico cosa prevede il decreto per le unifamiliari:

  • Viene prorogata la scadenza del Superbonus 110% a patto che abbiano raggiunto il 30% dei lavori eseguiti al 30 settembre 2022, la scadenza prevista era il 31 dicembre 2022 e passa al 31 marzo 2023.

Inoltre dal nuovo anno si potrà nuovamente accedere al Superbonus per unifamiliari ma le condizioni sono diventate più restrittive.

  • Il bonus viene ridotto dal 110% al 90% e potranno accedervi solo i proprietari, nudi proprietari o usufruttuari che hanno un determinato reddito riferito all’anno precedente a quello in cui si sostiene la spesa.
  • Il reddito massimo è calcolato in base al nucleo famigliare, il cosi detto quoziente famigliare.
    Per i single il reddito non dovrà superare i 15.000,00€.
    Se nel nucleo familiare è presente un coniuge, il partner per unione civile o il convivente la soglia passa a 30.000,00€.
    Infine per ogni famigliare a carico si aggiungono 7.500,00€.
    Ipotizzando un nucleo famigliare composto da genitori e due figli il reddito complessivo non dovrebbe superare i 45.000,00€.
  • L’altro aspetto fondamentale è che la casa deve essere quella adibita ad abitazione principale.

Condomini

Per quanto riguarda i condomini invece l’aspetto più importante è che dal 2023 l’aliquota si abbassa dal 110% al 90% per scendere al 70% nel 2024 e al 65% per tutto il 2025.

Potranno però usufruire ancora del Superbonus 110% tutti i condomini che hanno già presentato o che presenteranno la cilas entro il 25 novembre di quest’anno.

Una cosa da tenere in considerazione, per quanto riguarda la cessione del credito, è la dichiarazione del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti il quale ha ribadito che è una possibilità non un diritto, pertanto chi si appresta a fare lavori, deve verificare che una banca sia disponibile ad acquisire i crediti, altrimenti deve contare sulla propria capienza fiscale, per la detrazione Irpef.

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