Nel momento in cui decidiamo di gestire un immobile e la locazione, promettiamo al proprietario la massima serietà e la conseguente ricerca esclusivamente di persone referenziate.
Questo significa che andiamo a fare dei controlli, che spesso tra privati non vengono fatti.
Richiediamo le ultime tre buste paga, i pagamenti dei canoni di locazione, e l’eventuale saldo delle spese condominiali. Questi controlli, noi di Perlage Immobiliare, lo facciamo appunto per avere una garanzia prima di poter procedere con l’eventuale contratto di locazione.
Tempo fa ci è successo che un cliente ci ha fornito la sua busta paga e abbiamo subito notato che qualcosa non tornava.
Come capire se la busta paga è falsa
Qualora non ci fossero garanzie sufficienti, alcune persone potrebbero incorrere nella pratica illegale di falsificare la busta paga, così da riuscire a raggiungere l’obiettivo.
- si possono richiedere delle ulteriori garanzie come l’estratto conto dove si può vedere il pagamento dello stipendio se coincide con l’importo indicato. Oppure chiedere il CUD dell’anno precedente o richiedere tre buste paga e non solo una;
- è possibile fare dei controlli fiscali sulla busta paga, come un accertamento INPS.
- infine si potrebbe controllare, ovviamente senza violare le attuali leggi sulla privacy, che il datore di lavoro del cliente sia esistente o che confermi che la persona sia effettivamente un suo dipendente.
Solitamente una persona che ha falsificato un documento avrà fretta e vorrà ottenere ciò che vuole il prima possibile. In caso di sospetto prendete più tempo possibile per fare i controlli di cui vi parlavo prima e se fosse confermata la sua mala fede, è bene chiamare immediatamente la Guardia di Finanza.
Produrre documentazione fiscale falsa è considerato dalla legge italiana sia un reato civile che penale:
- dal punto di vista civile, la parte lesa può richiedere il risarcimento economico
- dal punto di vista penale invece la persona potrebbe rischiare il reato di “truffa e falsità in scrittura privata”, il quale prevede una multa che va da 51,00 a 1.032,00 euro, sia la reclusione dai sei mesi a tre anni in base alla gravità del reato commesso.